Belluno, quale degno capoluogo di una provincia montana, racchiude nel suo territorio comunale un colle, formante un altipiano a mille metri d’altitudine, al quale i bellunesi vogliono, come si usa dire da queste parti, ”un bene dell’anima”.
Il Santuario del Nevegal è sorto negli anni '90: la prima pietra venne posata il 21 marzo 1991; aperto al culto il 30 luglio 1994, venne solennemente consacrato il 1° maggio 1995. Il progetto è dell'architetto Eugenio Abruzzini.
Sorge sull’altopiano del Nevegal, a 1000 metri slm, a pochi chilometri da Belluno. Di lì la vista spazia dalle Vette Feltrine alle prime pareti delle Dolomiti bellunesi, lasciando intravedere le più celebri vette dolomitiche, ora riconosciute dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Il Santuario non è legato a nessun evento miracoloso. È sorto per offrire un’adeguata vita liturgica ed una assistenza spirituale ai numerosi ospiti del Nevegal e per accogliere pellegrini devoti alla Madonna.
La chiesa, con un vasto portico, capace di ospitare affollate celebrazioni; la cappella del santissimo Sacramento e della Riconciliazione, una sala per conferenze e incontri attrezzata per la videoproiezione, la Grotta dell’Immacolata, le cinque cappelle con i misteri del rosario, la Via Crucis sul colle, il campanile, l’abitazione della comunità religiosa che cura il Santuario.
La grotta di Lourdes
Rivisita in chiave moderna la famosa grotta ai piedi dei Pirenei. La statua in marmo della Vergine venne benedetta da papa Giovanni Paolo II nel 1992; sotto i suoi piedi la luna e nella nicchia una corona di dodici stelle, come nella visione dell’Apocalisse. Dalla grotta una corsia in marmo conduce fino alla Chiesa ed all’altare, così come Maria indica la strada che conduce a Gesù: è un cammino comodo, ben diverso dall’ispido pavimento circostante.
Le cappelle del rosario
Venti mosaici, realizzati dalla Scuola di Spilimbergo, rappresentano i misteri del rosario; quelli “luminosi” si staccano perché realizzati successivamente. Le cappelle costituiscono un itinerario lungo il quale il fedele o i gruppi si spostano contemplando gli eventi della vita di Gesù.
La chiesa
Tutto il complesso converge verso l’altare, segno liturgico del Cristo, la cui solenne immagine domina in un graffito dell’abside, opera dello scultore Franco Fiabane. L’assemblea è raccolta attorno all’altare, come indicato dal Concilio. Un angelo in pietra invita il fedele a guardare anche all’ambone, luogo da cui si proclama la Parola di Dio; la pietra ribaltata dal Sepolcro sottolinea il centro dell’annuncio.La copertura è come un manto che si stende sull’assemblea: è come il manto di Maria che si posa sulla Chiesa. L’organo è un pregevole strumento del 1765.
La cappella della riconciliazione
Oltre che come cappella feriale e custodia dell’Eucaristia, è dedicata al ministero della riconciliazione. Un cotto veneto del prof. Renato Varese ricorda il perdono dell’adultera da parte di Gesù e il gallo che cantò svegliando la coscienza di Pietro.